L’Italia lascia il segno

Il nuovo marchio per la promozione turistica dell’Italia

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Questa mattina, a Palazzo Chigi, Romano Prodi e Francesco Rutelli hanno presentato ufficialmente il nuovo marchio per il rilancio turistico dell’Italia. Il marchio, realizzato dall’agenzia Landor Associates, è risultato vincitore del concorso indetto a dicembre dalla Presidenza dei Ministri. Il marchio è costituito da due parti fondamentali che disegnano la sigla “it” di italia: una “i” che richiama la storia attraverso l’uso di un classico della tipografia italiana (il famodo Bodoni) e una forma verde stilizzata per la “t” che starebbe a indicare la penisola italiana. Il verde di questa forma è stato scelto per indicare la natura e l’ambiente, il pallino rosso sulla “i” oltre che per dare energia dovrebbe ricostruire con il verde della “t” la sequenza dei colori della bandiera italiana. Il marchio “firma la qualità unica della vita, dello stile, della creatività, della cultura e del turismo italiani”. Il premier non ha esitato a giudicare “estremamente bella” la proposta vincente. La notizia è comparsa anche sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri dalle cui pagine è possibile vedere il video della presentazione e lo spot del nuovo marchio inserita di seguito. Via socialdesignzine.

La presentazione anticipa di pochi giorni l’apertura del nuovo portale per la promozione dell’Italia. Questo è quello che è stato diffuso dalle agenzie: Per la realizzazione del logo, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del consiglio ha indetto una gara “che e’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale – ha spiegato Levi – ed hanno risposto oltre 70 agenzie, di cui 60 con proposte articolate”. I progetti sono stati esaminati da una commissione di aggiudicazione presieduta dal consigliere Andrea Mancinelli. “Abbiamo inoltre goduto dell’aiuto preziosi di un gruppo di alte personalita’ – ha evidenziato Levi – che ci assisteranno anche nella definizione della strategia di comunicazione”, composto da Laura Biagiotti, Gianpaolo Fabris, Anna Martina, Andrea Pininfarina e Umberto Paolucci. La gara e’ stata poi vinta dalla Landor. “Anche nelle modalita’ e’ stato seguito l’obiettivo di dare un segno di un’Italia all’altezza della grande concorrenza internazionale sui mercati – ha sottolineato Levi – e il logo, sottoposto a due ricerche di mercato sul gradimento, ha ottenuto un risultato straordinario”. (AGI) – Roma, 21 feb.

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La presentazione ha suscitato reazioni discordanti. Secondo il Governo, il nuovo marchio sottoposto ad un campione di “utenti finali” ha ottenuto una risposta entusiastica più di quanto era prevedibile. Leggendo i commenti di coloro che si interessano di comunicazione territoriale l’operazione pare invece non essere ben riuscita e men che meno ben progettata. Un sondaggio aperto da Repubblica.it sta testando il gradimento del nuovo marchio attraverso gli utenti di internet. Per il momento ci fermiamo alla registrazione del dato e ci riserviamo di commentare quanto presentato in un prossimo post.

Paolo Cazzola

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Alcune versioni del marchio estratte dal video di presentazione
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2 Risposte to “L’Italia lascia il segno”

  1. Francesco Bergonzi Says:

    Sarebbe facile e paradossale far notare come il Governo Prodi sia caduto il giorno della presentazione di questo marchio. Ma per chi si occupa di design, comunicazione e Talking Places questa coincidenza appare ironicamente e tristemente non casuale. I problemi di un governo e dell’Italia come paese che vorrebbe essere “sistema” e che tale non è sono altri, ma il modo in cui vengono da decenni affrontati viene chiaramente illustrato da questo marchio. un marchio che potrebbe non esserci, ma che se si decide di farlo, come in questo caso, va affrontato in ben altro modo. risulta sbagliata la forma di un concorso apparentemente blindato, l’assegnazione ad un progetto che ci risulta difficile pensare fosse il migliore e un’agenzia che forse non era quella adatta. i commenti in rete e i sondaggi lo bocciano senza appello e chiunque conosca anche elementi base di comunicazione può facilmente concordare. questo marchio non “parla” dell’Italia, non ci racconta i suoi valori, non ne ribadisce la forza (unica al mondo) in termini di appeal turistico. non risponde agli obiettivi per cui è stato creato e, temiamo, pagato. contiene pure ingenuità scolastiche come la “I” tipica degli uffici informativi, piegandosi ad un simbolismo banale da segnaletica comunale. potremmo continuare la critica in modo analitico, ma è più utile sottlineare che un marchio ha un rapporto simbiotico con l’azienda o il prodotto che rappresenta . è assurdo pensare che Nike, Coca Cola e Apple debbano il loro successo solo al marchio graficamente inteso, ma è altrettanto vero che il marchio deve stabilire un rapporto intimo con il prodotto, deve esserne un distillato simbolico ed è destinato ad “invadere” capillarmente lo scenario comunicativo locale e globale. il nuovo marchio dell’offerta turistica italiana si diffonderà epidemicamente sino alle brochure dei singoli comuni? arriverà all’estero? finirà sulle vetrofanie degli alberghi? sarà quindi un cromosoma essenziale dell’identità italiana? io spero che come altre questioni nazionali si sedimenti una critica propositiva, si decida di rifarlo in modo più aperto e professionale. perchè Talking Italia necessita di ben altro per essere rappresentata in modo corretto ed emozionante.

  2. paola Says:

    http://www.italia.it
    Internet Explorer: impossibile visualizzare la pagina Web
    l’ennesima figura all’italiana?
    Tra polemiche e polemiche il nuovo anno si è aperto con la chiusura del portale che avrebbe dovuto presentare l’Italia al mondo..speriamo non se ne ricordi nessuno!

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