it could be yours

Diesel Wall 2007 “I Could Be Yours”

Il 2 aprile è stata lanciata la quarta edizione del DieselWall Milano. Da tempo ormai le nostre stagioni sono scandite dalle opere che si susseguono su questa parete di 360 metri quadrati alle Colonne di San Lorenzo. E l’assenza di un qualche lavoro dallo scorso ottobre ci ha un po’…mmm…spaesati. Spaesati sì. Perché, dietro l’intento certamente più nobile di re-interpretare il muro quale spazio versatile affinché possa essere d’ispirazione per opere d’arte che vedranno la luce in uno spazio pubblico come recita il manifesto, il risultato del DieselWall è stato quello di diventare un catalizzatore urbano in grado di abbattere qualsiasi indirizzo e farsi unico riferimento dell’intero quartiere di Porta Ticinese. Ed è a tal proposito che notiamo come nelle passate edizioni mancava totalmente nelle opere vincitrici una componente local che potesse far trasparire l’identità del luogo dell’istallazione; come un buon esempio di arte pubblica dovrebbe saper fare del resto. Si è generalmente trattato di opere che non suggerivano affatto di essere state pensate per un muro che è testimone della storia e della cultura di Milano; opere senza dubbio mosse da poetiche interessanti e dalla ovvia richiesta di una certa performance da parte dello spettatore (e in questo senso il lavoro più riuscito è stato certamente Rispondo, ergo sono di Carla Cardinaletti) ma scarsamente comunicative nel loro esaurirsi ad una “potenza” formale. Per salvare il salvabile, Nicolò Piacentino con Vi insanto è stato il solo a fare un minimo riferimento al quartiere, giocando con l’aspetto mondano che caratterizza le Colonne di San Lorenzo; ed ha quindi creato “un contrasto tra la folla di giovani che ogni sera si riunisce nel luogo dove sorge il DieselWall e la folla di fedeli che ogni domenica assiste all’Angelus di Piazza San Pietro a Roma; così, come i cittadini, le cui abitazioni si affacciano sulle Colonne, manderebbero la folla a farsi benedire, allo stesso modo il Papa la benedice…” Simpatico. Fin ora quindi i lavori esposti sul DieselWall hanno inciso fortemente il quartiere Ticinese ridisegnando la prossemica di chi lo vive, ma senza ancora raccontarci niente. E se li ricordiamo è perché luminosi, colorati, fosforescenti ci sono rimasti impressi sulla retina. Per ora la quarta edizione promette bene, con un romantico tiser al neon che campeggia sulla parete: I could be yours. Chissà se le opere vincitrici sapranno andare oltre un’artisticità fine a sé stessa per comunicare temi più impegnati; la città che le ospita, per esempio.

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